La dimissione dopo 24 ore dall’intervento potrebbe rappresentare il prossimo passo nell'evoluzione naturale dei protocolli Eras protocolli (Enhanced recovery after surgery) per i pazienti sottoposti a protesi monocompartimentale del ginocchio con tecnica mininvasiva.
Lo conferma uno studio italiano pubblicato su Knee Surgery Sports Traumatology and Arthroscopy che ha prodotto risultati clinici e funzionali in linea con i protocolli Eras attuali, dimostrando tassi simili di complicanze e riammissioni ospedaliere.
Condotto dal dottor Stefano Petrillo e coordinato dal Prof. Sergio Romagnoli del Centro di Chirurgia Protesica dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, lo studio è stato eseguito su 42 pazienti suddivisi in due gruppi in base alla durata della degenza ospedaliera: uno sottoposto a one-day surgery e uno, di controllo, con ricovero di 72 ore.
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Il principale risultato dello studio è che, in un contesto di protocollo fast-track, la riduzione della degenza ospedaliera da tre a un giorno non ha influenzato significativamente i risultati clinici, funzionali e il tasso di complicanze.
L'analisi radiografica preoperatoria e postoperatoria ha confermato la corretta esecuzione delle procedure chirurgiche in entrambi i gruppi, senza differenze significative nei dati radiografici.
Fin dalla prima visita postoperatoria, avvenuta sei ore dopo l’intervento, tutti i pazienti erano in grado di camminare autonomamente con l’aiuto di due stampelle. Dopo 24 ore, sono stati in grado di salire e scendere le scale, e dimessi al domicilio con assistenza infermieristica e fisioterapica.
Nell’analisi delle aspettative dei pazienti, sono stati osservati punteggi inferiori nel gruppo di studio, in particolare 14 giorni dopo l'intervento, suggerendo che a volte i pazienti confondono erroneamente una degenza più breve con un recupero più rapido. D'altro canto, dal punto di vista funzionale, i pazienti con dimissione precoce hanno ottenuto risultati migliori, dimostrando che una degenza più breve è sicura ed efficace. I livelli di dolore sono stati del tutto simili nei due gruppi, indicando che il controllo del dolore è influenzato più dalle tecniche chirurgiche e dall'anestesia che dalla durata della degenza ospedaliera.
Il range of motion è migliorato significativamente nel tempo, senza differenze significative tra i gruppi, suggerendo che anche il recupero della mobilità del ginocchio non è influenzato dalla dimissione anticipata. Al controllo finale, effettuato a un anno dall’intervento, i risultati clinici e funzionali tra i due gruppi sono stati equivalenti.
L'approccio multidisciplinare rappresenta il fulcro dei percorsi fast-track e prevede la gestione del paziente da parte di un team composto da chirurghi, anestesisti, infermieri e fisioterapisti. La collaborazione tra queste figure professionali permette una cura completa e integrata del paziente, iniziando già prima del ricovero con l'educazione preoperatoria, e proseguendo durante l'intera degenza, dalla fase chirurgica fino alla gestione anestesiologica, infermieristica e fisioterapica. La dimissione, che avvenga entro 24 o 72 ore dall'intervento, ha sempre l'obiettivo di favorire un rapido ritorno alla normalità, garantendo comunque assistenza a domicilio attraverso un team di fisioterapisti e infermieri.
Il percorso one-day è destinato a pazienti candidati a protesi monocompartimentale del ginocchio che soddisfano specifici requisiti di salute generale, sono motivati e dispongono di assistenza domiciliare. Non è quindi adatto a tutti, poiché richiede la costante collaborazione del paziente, che gioca un ruolo cruciale nel successo del trattamento.
(*) Petrillo S, Lacagnina C, Corbella M, Marullo M, Bargagliotti M, Giorgino R, Perazzo P, Romagnoli S. One-day surgery is safe and effective in unicompartmental knee arthroplasty: A prospective comparative study at 1 year of follow-up. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2024 Jul 11.