Protesi monocompartimentali mininvasive con Robot

Dopo un’intensa giornata di lezioni frontali e sessioni pratiche su sawbone, ho ottenuto la certificazione per utilizzare il sistema robotico ROSA knee system nelle protesi monocompartimentali del ginocchio.

Dopo aver eseguito oltre 110 casi di protesi totali del ginocchio con lo stesso sistema robotico, e oltre 400 protesi monocompartimentali mininvasive del ginocchio con tecnica tradizionale mininvasiva, avrò presto la possibilità di eseguire queste “mini” protesi” anche utilizzando il robot.

In Italia saremo soltanto 3 chirurghi che per il momento avranno questa opportunità.

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Il nostro obiettivo sarà quello di implementare la tecnica chirurgica e, attraverso la combinazione di protesi monocompartimentali mininvasive e robot, di migliorare i risultati clinici e la soddisfazione dei nostri pazienti.
Questa combinazione credo possa risultare vincente per garantire ai nostri pazienti interventi più accurati, precisi, e con risultati duraturi nel tempo.

Protesi di ginocchio con Robot numero 100

In occasione della visita di due giovani chirurghi provenienti rispettivamente da Bari e Salerno, ho eseguito l’intervento numero 100 di protesi totale del ginocchio utilizzando il Robot ROSA.
 
In questo particolare caso ho operato un paziente di sesso maschile, ancora in età lavorativa, che aveva eseguito 12 anni prima un intervento di osteotomia tibiale per correggere il varismo del ginocchio.
Come si evince da queste radiografie pre operatorie, il paziente aveva sviluppato un’artrosi severa tri compartimentale e i mezzi di sintesi utilizzati nel pregresso intervento non erano ancora stati rimossi.
 
Il vero problema chirurgico di questo caso era rappresentato dalla presenza dei mezzi di sintesi del pregresso intervento. Spesso, per poter eseguire una protesi in questi pazienti, è necessario rimuovere prima i mezzi di sintesi e successivamente procedere con un secondo intervento per impiantare la protesi.
 
Attraverso il robot, tuttavia, sono riuscito a pianificare l’intervento chirurgico di protesi totale senza rimuovere completamente i mezzi di sintesi, ma rimuovendo esclusivamente le due viti prossimali. In questo modo ho sottoposto il paziente ad un unico intervento, anestesia, ricovero e periodo di riabilitazione.
 
Sono sempre più convinto che la tecnologia, ed in questo caso la chirurgia robotica, applicata alla nostra chirurgia, rappresenti un’evoluzione obbligatoria nella nostra pratica clinica quotidiana.

                  

Meet the expert: Protesi monocompartimentali

Lo scorso 29 giugno ho partecipato, come membro della faculty, al “meet the expert” event organizzato dall’azienda leader nel settore della chirurgia protesica del ginocchio.
Sono state oltre 6 ore di lezioni frontali, discussioni e confronti e interazioni con 50 colleghi ortopedici provenienti da tutta Italia.
 
Le mie relazioni si sono concentrate prevalentemente sulle tematiche a me piu care e soprattutto nello quali ho sviluppato, negli ultimi 8 anni, maggiore esperienza, ovvero le protesi monocompartimentali a piatto fisso, e l’indicazione all’utilizzo di queste protesi anche in pazienti “non ideali”.
 
 
Purtroppo in Italia questo tipo di protesi rappresentano ancora solo il 15% delle protesi di ginocchio eseguite. Nella mia casistica, al contrario, la protesi monocompartimentali mininvasive rappresentano il 35% di più di 200 casi/anno. È ormai evidente che i risultati clinici e funzionali di queste “mini protesi” sono eccellenti e notevolmente superiori a quelli ottenuti con le protesi totali.
 
Sono convinto che la formazione continua, il confronto e le discussioni sull’utilizzo di tali protesi monocompartimentali sia giunto a una conclusione ormai ovvia: tutti i chirurghi del ginocchio devono essere in grado di poterle utilizzare conoscendone appropriatezza, tecnica chirurgica ed indicazioni.

Ricerca continua nella chirurgia protesica robotica del ginocchio

E’ con grande piacere che condivido il mio nuovo articolo scientifico, pubblicato su un’importante rivista internazionale, inerente la curva di apprendimento e l’accuratezza di uno dei sistemi robotici più utilizzati al mondo.

 

 

Il nostro studio ha dimostrato che l’utilizzo del robot nella chirurgia protesica del ginocchio è sicuro ed efficace, e la curva di apprendimento è minima, e sono necessari solo 9 casi per ridurre significativamente il tempo chirurgico.

 

Nel grafico è evidente che dal caso n.10 si assiste a una riduzione significativa del tempo chirurgico

 

Inoltre, il tempo chirurgico medio è stato quasi sempre inferiore a un’ora, sia nella fase di apprendimento che terminata la stessa. Per quanto riguarda l’utilizzo del robot, invece, il tempo medio è sceso da 28 a 20 minuti terminata la fase di apprendimento. Questo risultato dimostra che il robot, se utilizzato in maniera corretta, impiega lo stesso tempo che s’impiegherebbe utilizzando strumentari tradizionali.

 

Infine, il nostro studio ha evidenziato che, nella mani di chirurghi esperti e con alti volumi in chirurgia protesica tradizionale del ginocchio, l’utilizzo del robot non determina un aumento significativo dei tempi chirurgici, e garantisce una maggiore accuratezza nel posizionamento dell’impianto protesico rispetto alle tecniche tradizionali.

Zimmer Biomet for resident 2025

Anche quest’anno ho partecipato in qualità di docente a questo corso rivolto a medici in formazione specialistica in ortopedia e traumatologia del quarto e quinto anno. Il corso ha come obiettivo principale quello di trasmettere in principi base della chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio.

Sono state due giornate di lezioni frontali ma anche interattive, in cui ho avuto modo di trasmettere quanto ho appreso con lo studio e l’esperienza negli ultimi anni, ma allo stesso tempo di confrontarmi con realtà differenti del panorama sanitario italiano e con colleghi di scuole differenti.

Il corso si svilupperà nei prossimi mesi con le visite degli specializzandi presso le mie sale operatorie, dove potranno imparare dal vivo la chirurgia protesica del ginocchio e dell’anca.

 

PROTESI DI GINOCCHIO PERSONALIZZATE: A OGNI PAZIENTE LA SUA PROTESI!

L’obiettivo di ogni protesi di ginocchio è quello di eliminare il dolore e ripristinare la funzione articolare, permettendo ai pazienti di migliorare al più presto la loro qualità di vita.

Non tutti i pazienti però sono uguali. Non si può pretendere di adattare i pazienti ad una sola tipologia di protesi, bensì bisogna adattare le protesi attualmente in commercio alle caratteristiche fisiche ed individuali del paziente.

Una donna o un uomo molto anziano, infatti, non possono avere le stesse richieste funzionali e le stesse aspettative d’individui giovani e sportivi.

Proprio per questo motivo, prima di ogni intervento di protesi di ginocchio, scelgo la

protesi più adatta al paziente valutando i seguenti fattori:

  • Età 
  • Richiesta funzionale
  • Attività sportiva
  • Professione
  • Aspettative

 

Grazie ad un’attenta valutazione di questi fattori, eseguo da diversi anni protesi di ginocchio mininvasive parziali e personalizzate.

Entrando nel dettaglio queste possono essere:

  • monocompartimentali (mediale o laterale)
  • bi-monocompartimental (mediale + laterale)
  • bi-monocompartimentale (mediale o laterale + femoro-rotuela)
  • monocompartimentali (mediale o laterale) associate a ricostruzioni legamentose.

 

Di seguito vi riporto alcuni esempi di protesi personalizzate esguite nei miei pazienti:

 

PROTESI MONOCOMPARTIMENTALE LATERALE BILATERALE SIMULTANEA +

PROTESI FEMORO-ROTULEA SINISTRA

 

 

PROTESI MONOCOMPARTIMENTALE LATERALE + FEMORO-ROTULEA DESTRA

PROTESI MONOCOMPARTITMENTALE MEDIALE + FEMORO-ROTULEA DESTRA

Lo studio e l’insegnamento continuo nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio

Nell’anno ormai alle porte ho avuto l’onore ed il privilegio di far parte del team dei docenti di un prestigioso corso di formazione sulla chirurgica protesica dell’anca e del ginocchio, promosso dall’azienda Zimmer-Biomet, leader nel settore a livello mondiale.

Il corso era rivolto a specializzandi del 4 e 5 di scuole di specializzazione in ortopedia e traumatologia di tutta Italia. E’ iniziato a marzo con due giornate di lezioni frontali e discussioni interattive fra studenti ma anche fra noi stessi docenti.

Successivamente, ogni mese, da aprile a settembre ho avuto ospiti in sala operatoria che sono venuti ad osservare come lavoriamo presso il Centro di Chirurgia Protesica dell’IRCCS Galeazzi Sant’Ambrogio.

Il corso si è quindi concluso in questi giorni, con due giornate di pratica chirurgica su preparati anatomici, nei quali noi docenti abbiamo avuto il compito di guidare la nuova generazione di chirurghi ortopedici nello svolgimento della chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio. In particolare, le tematiche analizzate sono quelle fondamentali per iniziare questo tipo di lavoro:

  • Indicazioni chirurgiche
  • Protesi attualmente disponibili
  • Nuove tecnologie (app, robot..)
  • Tecnica chirurgica

Da aprile a ottobre ho ricevuto 10 specializzandi provenienti da diverse parti dell’Italia, ed in particolare da Bari, Cagliari, Ancona, Firenze, Roma, Torino e Verona.

E’ stata una bellissima ed entusiasmante occasione che mi ha permesso di condividere la mia esperienza e allo stesso tempo di confrontarmi con colleghi più giovani ed esposti a realtà professionali differenti dalla mia.

Anche per il 2025 faro’ parte di questo grande team!