Zimmer Biomet for resident 2025

Anche quest’anno ho partecipato in qualità di docente a questo corso rivolto a medici in formazione specialistica in ortopedia e traumatologia del quarto e quinto anno. Il corso ha come obiettivo principale quello di trasmettere in principi base della chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio.

Sono state due giornate di lezioni frontali ma anche interattive, in cui ho avuto modo di trasmettere quanto ho appreso con lo studio e l’esperienza negli ultimi anni, ma allo stesso tempo di confrontarmi con realtà differenti del panorama sanitario italiano e con colleghi di scuole differenti.

Il corso si svilupperà nei prossimi mesi con le visite degli specializzandi presso le mie sale operatorie, dove potranno imparare dal vivo la chirurgia protesica del ginocchio e dell’anca.

 

PROTESI DI GINOCCHIO PERSONALIZZATE: A OGNI PAZIENTE LA SUA PROTESI!

L’obiettivo di ogni protesi di ginocchio è quello di eliminare il dolore e ripristinare la funzione articolare, permettendo ai pazienti di migliorare al più presto la loro qualità di vita.

Non tutti i pazienti però sono uguali. Non si può pretendere di adattare i pazienti ad una sola tipologia di protesi, bensì bisogna adattare le protesi attualmente in commercio alle caratteristiche fisiche ed individuali del paziente.

Una donna o un uomo molto anziano, infatti, non possono avere le stesse richieste funzionali e le stesse aspettative d’individui giovani e sportivi.

Proprio per questo motivo, prima di ogni intervento di protesi di ginocchio, scelgo la

protesi più adatta al paziente valutando i seguenti fattori:

  • Età 
  • Richiesta funzionale
  • Attività sportiva
  • Professione
  • Aspettative

 

Grazie ad un’attenta valutazione di questi fattori, eseguo da diversi anni protesi di ginocchio mininvasive parziali e personalizzate.

Entrando nel dettaglio queste possono essere:

  • monocompartimentali (mediale o laterale)
  • bi-monocompartimental (mediale + laterale)
  • bi-monocompartimentale (mediale o laterale + femoro-rotuela)
  • monocompartimentali (mediale o laterale) associate a ricostruzioni legamentose.

 

Di seguito vi riporto alcuni esempi di protesi personalizzate esguite nei miei pazienti:

 

PROTESI MONOCOMPARTIMENTALE LATERALE BILATERALE SIMULTANEA +

PROTESI FEMORO-ROTULEA SINISTRA

 

 

PROTESI MONOCOMPARTIMENTALE LATERALE + FEMORO-ROTULEA DESTRA

PROTESI MONOCOMPARTITMENTALE MEDIALE + FEMORO-ROTULEA DESTRA

Lo studio e l’insegnamento continuo nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio

Nell’anno ormai alle porte ho avuto l’onore ed il privilegio di far parte del team dei docenti di un prestigioso corso di formazione sulla chirurgica protesica dell’anca e del ginocchio, promosso dall’azienda Zimmer-Biomet, leader nel settore a livello mondiale.

Il corso era rivolto a specializzandi del 4 e 5 di scuole di specializzazione in ortopedia e traumatologia di tutta Italia. E’ iniziato a marzo con due giornate di lezioni frontali e discussioni interattive fra studenti ma anche fra noi stessi docenti.

Successivamente, ogni mese, da aprile a settembre ho avuto ospiti in sala operatoria che sono venuti ad osservare come lavoriamo presso il Centro di Chirurgia Protesica dell’IRCCS Galeazzi Sant’Ambrogio.

Il corso si è quindi concluso in questi giorni, con due giornate di pratica chirurgica su preparati anatomici, nei quali noi docenti abbiamo avuto il compito di guidare la nuova generazione di chirurghi ortopedici nello svolgimento della chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio. In particolare, le tematiche analizzate sono quelle fondamentali per iniziare questo tipo di lavoro:

  • Indicazioni chirurgiche
  • Protesi attualmente disponibili
  • Nuove tecnologie (app, robot..)
  • Tecnica chirurgica

Da aprile a ottobre ho ricevuto 10 specializzandi provenienti da diverse parti dell’Italia, ed in particolare da Bari, Cagliari, Ancona, Firenze, Roma, Torino e Verona.

E’ stata una bellissima ed entusiasmante occasione che mi ha permesso di condividere la mia esperienza e allo stesso tempo di confrontarmi con colleghi più giovani ed esposti a realtà professionali differenti dalla mia.

Anche per il 2025 faro’ parte di questo grande team!

Un’applicazione per smartphone utile per i pazienti da utilizzare prima e dopo l’intervento chirurgico

Seguire i pazienti durante il loro percorso prima, nel mentre e dopo l’intervento rappresenta una prerogativa di ogni medico, e sicuramente influisce in maniera positiva sul risultato degl’interventi chirurgici.

Per tale motivo, da circa un anno utilizzo un’applicazione per smartphone che mi permette di fornire informazioni, dare suggerimenti e monitorare dei pazienti sia prima che dopo l’esecuzione dell’intervento chirurgico. L’applicazione in questione è Mymobility, disponibile sia per Android che IOS.

Con questa applicazione, infatti, attraverso dei semplici messaggi, contatto i pazienti e fornisco loro le seguenti indicazioni:

  • Educazione preoperatoria e post-operatoria
  • Esercizi di fisioterapia prima e dopo l’intervento chirurgico
  • Valutazione dei sintomi e del dolore
  • Monitoraggio della deambulazione

Inoltre, nonostante tutti i miei pazienti abbiano il mio numero di telefono, attraverso l’applicazione possono comunicare costantemente con me. Infine, grazie all’applicazione posso monitorare costantemente il decorso postoperatorio ed i progressi che i pazienti fanno durante il loro percorso fisioterapico.

Ho riscontrato grande soddisfazione da parte dei pazienti che utilizzano questa applicazione: leggi cosa ne pensano

“Un medico eccellente e una tecnologia innovativa. Ho avuto il piacere di essere operata dal dott. Petrillo per una protesi al ginocchio, e sono rimasta soddisfatta del risultato. Il dott. Petrillo è un professionista competente, gentile e attento, che mi ha spiegato in modo chiaro e rassicurante il percorso chirurgico e post-operatorio. Mi ha anche illustrato i vantaggi dell’assistenza robotica, una tecnologia all’avanguardia che permette di eseguire l’intervento con maggior precisione. Il dott. Petrillo mi ha spiegato che il robot lo aiuta a posizionare la protesi in modo ottimale, migliorando l’esito funzionale. Il giorno dopo l’operazione ho iniziato la fisioterapia. Il dott. Petrillo mi ha seguito con attenzione durante tutto il ricovero, rispondendo a tutte le mie domande, dandomi consigli per il recupero. Mi ha inserito in un programma dove sono seguita tramite un App, assolutamente utile, per il proseguimento a casa della fisioterapia e dà anche consigli per il post-operatorio”.

Chirurgia protesica robotica-assistita del ginocchio

Oggi ho eseguito un intervento di chirurgia protesica robotico-assistita del ginocchio e credo che questa tecnica rappresenti una valida alternativa a quella mininvasiva che già eseguo da diversi anni.

L’utilizzo di tecnologia robotica nella chirurgia protesica del ginocchio rappresenta un’importante innovazione per migliorarne i risultati clinici e funzionali.

 

Attraverso il robot, infatti, si ottengono informazioni dettagliate durante tutte le fasi dell’intervento chirurgico inerenti l’allineamento e la stabilità del ginocchio.

L’integrazione di un computer, antenne e di un sistema di telecamere ad infrarossi permette al chirurgo di ricostruire in maniera accurata l’articolazione del ginocchio del paziente, dunque di ottenere in tempo reale informazioni fondamentali ai fini della corretta esecuzione dell’intervento programmato quali la deformità ed usura articolare preoperatoria e la pianificazione del tipo di protesi più adatta alle caratteristiche anatomiche e funzionali del paziente. Inoltre, l’accuratezza dell’intervento è oggettivata da un software computerizzato che esprime addirittura variazioni dell’ordine del millimetro circa gli spazi articolari in flessione ed estensione, quindi l’allineamento dell’arto inferiore e la correzione della deformità preoperatoria.

 

Protesi di ginocchio, la dimissione in 24 ore non peggiora gli esiti clinici

La dimissione dopo 24 ore dall’intervento potrebbe rappresentare il prossimo passo nell’evoluzione naturale dei protocolli Eras protocolli (Enhanced recovery after surgery) per i pazienti sottoposti a protesi monocompartimentale del ginocchio con tecnica mininvasiva.

Lo conferma uno studio italiano pubblicato su Knee Surgery Sports Traumatology and Arthroscopy che ha prodotto risultati clinici e funzionali in linea con i protocolli Eras attuali, dimostrando tassi simili di complicanze e riammissioni ospedaliere.  

Condotto dal dottor Stefano Petrillo e coordinato dal Prof. Sergio Romagnoli del Centro di Chirurgia Protesica dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, lo studio è stato eseguito su 42 pazienti suddivisi in due gruppi in base alla durata della degenza ospedaliera: uno sottoposto a one-day surgery e uno, di controllo, con ricovero di 72 ore.

 

Contenuti di approfondimento:

LaRepubblica: Protesi al ginocchio, a casa in 24 ore

Intervista Radio24: Un ginocchio nuovo in 24 ore

 

Il principale risultato dello studio è che, in un contesto di protocollo fast-track, la riduzione della degenza ospedaliera da tre a un giorno non ha influenzato significativamente i risultati clinici, funzionali e il tasso di complicanze.

L’analisi radiografica preoperatoria e postoperatoria ha confermato la corretta esecuzione delle procedure chirurgiche in entrambi i gruppi, senza differenze significative nei dati radiografici.

Fin dalla prima visita postoperatoria, avvenuta sei ore dopo l’intervento, tutti i pazienti erano in grado di camminare autonomamente con l’aiuto di due stampelle. Dopo 24 ore, sono stati in grado di salire e scendere le scale, e dimessi al domicilio con assistenza infermieristica e fisioterapica.

Nell’analisi delle aspettative dei pazienti, sono stati osservati punteggi inferiori nel gruppo di studio, in particolare 14 giorni dopo l’intervento, suggerendo che a volte i pazienti confondono erroneamente una degenza più breve con un recupero più rapido. D’altro canto, dal punto di vista funzionale, i pazienti con dimissione precoce hanno ottenuto risultati migliori, dimostrando che una degenza più breve è sicura ed efficace. I livelli di dolore sono stati del tutto simili nei due gruppi, indicando che il controllo del dolore è influenzato più dalle tecniche chirurgiche e dall’anestesia che dalla durata della degenza ospedaliera.

Il range of motion è migliorato significativamente nel tempo, senza differenze significative tra i gruppi, suggerendo che anche il recupero della mobilità del ginocchio non è influenzato dalla dimissione anticipata. Al controllo finale, effettuato a un anno dall’intervento, i risultati clinici e funzionali tra i due gruppi sono stati equivalenti.

 

L’approccio multidisciplinare rappresenta il fulcro dei percorsi fast-track e prevede la gestione del paziente da parte di un team composto da chirurghi, anestesisti, infermieri e fisioterapisti. La collaborazione tra queste figure professionali permette una cura completa e integrata del paziente, iniziando già prima del ricovero con l’educazione preoperatoria, e proseguendo durante l’intera degenza, dalla fase chirurgica fino alla gestione anestesiologica, infermieristica e fisioterapica. La dimissione, che avvenga entro 24 o 72 ore dall’intervento, ha sempre l’obiettivo di favorire un rapido ritorno alla normalità, garantendo comunque assistenza a domicilio attraverso un team di fisioterapisti e infermieri.

Il percorso one-day è destinato a pazienti candidati a protesi monocompartimentale del ginocchio che soddisfano specifici requisiti di salute generale, sono motivati e dispongono di assistenza domiciliare. Non è quindi adatto a tutti, poiché richiede la costante collaborazione del paziente, che gioca un ruolo cruciale nel successo del trattamento.

 

 

(*) Petrillo S, Lacagnina C, Corbella M, Marullo M, Bargagliotti M, Giorgino R, Perazzo P, Romagnoli S. One-day surgery is safe and effective in unicompartmental knee arthroplasty: A prospective comparative study at 1 year of follow-up. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2024 Jul 11.